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16-11-2022
Intervista con l'architetto empolese Gennaro Columpsi
L’architettura come veicolo di bellezza e attrazione per le nostre città. Gennaro Columpsi, architetto empolese specializzato prevalentemente nel settore residenziale ci ha raccontato cosa sta succedendo in Toscana in questo particolare periodo storico. Cosa si è fatto e soprattutto cosa si poteva fare, quali sono le nuove tendenze, cosa significa architettura oggi.
Come sta andando il settore a livello regionale e nella sua zona?
Mi chiamo Gennaro Columpsi e opero principalmente nella zona di Firenze ed Empoli, dove vivo e ha sede anche il mio studio. Per rispondere a questa domanda occorre fare un distinguo tra architettura ed edilizia se si parla di settori. Dalle nostre parti, e parlo della zona appunto di Firenze/Empoli non è che vi siano stati grandissimi interventi negli ultimi due anni a livello architettonico. I bonus messi in campo hanno contribuito sicuramente all’apertura di molti cantieri, dal rifacimento di facciate alla riqualificazione energetica favorendo il settore edile ma se andiamo a vedere il settore architettonico, non è che siano stati fatti grandi passi in avanti.
Cosa intende per passi in avanti?
L’architettura è o dovrebbe essere il biglietto da visita, la copertina delle nostre città. Io credo che si sia persa una grande occasione in questo particolare periodo storico. Si poteva e si doveva sfruttare meglio quanto accaduto per riqualificare le nostre città. Ok l’aspetto energetico e tutto ciò che è collegato agli edifici se si pensa al mondo del lavoro, ma architettonicamente le nostre città hanno bisogno di qualcosa in più. Stiamo parlando e mi riferisco alle realtà che ho sott’occhio tutti i giorni di alcune aree ed edifici degli anni 60/70 ancora presenti, periferie come Empoli, Firenze. Poteva esser il momento giusto per una vera riqualificazione architettonica, per inserire elementi nuovi, trasformare balconi in logge, si potevano utilizzare nuovi materiali per una veste nuova della Toscana se vogliamo, ci sono molte aree non qualificanti.
Per quale motivo non è stato fatto?
I motivi non li conosco, forse si è badato più al sodo per favorire il mondo del lavoro e questo è giusto, casomai il problema è che non si è capito che l’architettura è e può essere in futuro anche un veicolo turistico ed economico. Basti pensare a quanto successo a Milano dove in questi ultimi anni, come tutti sappiamo c’è stata una grossa evoluzione dal punto di vista architettonico trasformando i lavori nel settore in una vera e propria attrazione (Fondazione Prada, Piazza Aulenti solo per fare due esempi…
Tuttavia cosa sta emergendo rispetto al passato?
Le nuove politiche e quindi le nuove tendenze rispetto al passato ci sono e vanno sicuramente nella direzione del risparmio energetico, nuovi spazi e del verde. Visti gli ultimi due anni il cliente cerca più spazi esterni e ampi causa pandemia: giardini, terrazzi ecc. Per quanto riguarda il verde, data la carenza di aree i comuni non costruiscono parchi ma si sta cercando di stimolare l’inserimento del verde nel privato a livello urbanistico, questo anche per risparmiare denaro pubblico che poi servirebbe per la manutenzione.
Pubblicato il 00/00/0000